mercoledì 21 febbraio 2018

Tommaso Romano, "Profili da Medaglia" (Ed. Thule)

di Giuseppe Bagnasco

Dopo “Incontri e profili di siciliani e non” (Ed. Arianna, Geraci Siculo 2010), il filosofo Tommaso Romano, prestato per l’occorso alla saggistica, per la collana “Ammirate biografie”, torna a riproporci la seconda di una probabile trilogia, come è nel suo costume, dal titolo “Profili da medaglia” (Ed. Fondazione Thule Cultura, Palermo 2017). Un pregevole lavoro questo che si distingue dal primo per una particolare attenzione infrapposta da cenni personalistici per essere stato egli stesso testimone-attore di alcuni eventi che ebbe a condividere con alcuni grandi profili presenti in questa “galleria” di illustri. Illustri, chiariamo subito, appartenenti al pensiero libero e non massificato da una ideologia che in nome di una libertà, estesasi finanche all’ingegneria genetica, sta letteralmente stravolgendo un mondo che niente ha più in comune con quello costruito dall’uomo mediterraneo nel corso di una civiltà millenaria.  Tommaso Romano di questi trentanove profili, non fa solo un ricordo di vite, ma li arricchisce con personali aneddoti e non solo. Una “galleria”, dicevamo, di personaggi di grande levatura di cui Romano delinea distinti profili che vanno dall’anagrafico alla storicizzazione di momenti salienti, dalle pubblicazioni agli incarichi di responsabilità politico-editoriali. Personaggi che hanno in comune la preservazione dell’ordine, del senso dell’onore, dell’appartenenza alla cultura della classicità, delle fondamenta del diritto, della conservazione della Tradizione. Una “galleria” biografica di “illustri” appartenenti alla “Destra” postbellica e repubblicana che ebbe in Giorgio Almirante il suo più fulgido ed eminente esponente. Poteva essere esposta questa collana in ordine cronologico per gli incontri avuti nel tempo dall’Autore e per le dirette conoscenze acquisite nell’arco della vita. Ma ciò avrebbe comportato il rischio di un esercizio agiografico per il Nostro che invece ne rifugge mantenendo un sapiente equilibrio tra una asettica biografia e il colore aneddotico che la tempera. Dei tanti, dei quali non possiamo riportarne i tratti più marcati e meritevoli d’essere assunti, a parere nostro, solo in quattro meritano la palma del salvataggio, nella nuotata della memoria, come asserisce Gennaro Malgieri nella pregevole prefazione. Nell’ordine: il rumeno Mircea Eliade, l’italiano (palermitano di Cinisi) Julius Evola, il tedesco Ernst Jünger e lo spagnolo Elias de Tejada. Tutti riconducibili al pensiero cattolico-tradizionalista di stampo internazionale ad alcuni dei quali Romano riconosce la personale uscita dal nostalgismo e l’ingresso nella fede della Trascendenza del Dio Creatore. “Profili da medaglia” quindi, in definitiva, non è solo un casellario biografico ma un lavoro a metà tra un resoconto storico-biografico e un diario personale. In esso l’Autore srotola il filo di una memoria davvero sagace se a distanza, per alcuni profili, di 40 e più anni, riesce a far emergere particolari tanto minuti quanto interessanti, quasi piccoli scoop, come il colore della sua 127 celestina o le irrituali e gioiose cene di Mondello. E adesso un cenno alla copertina. Emblematica come sempre. E’ la scena di un cenacolo, un “nuntio vobis”, di grandi uomini, dallo storico al sociologo, dal filosofo al saggista. Vi scorgiamo in sequel da sinistra, Ernst Jünger, Rosario Romeo, Tommaso Romano, Nino Muccioli, Vittorio Vettori e Gennaro Malgieri ospiti nel salotto di Luigi Maniscalco Basile e dove, ritratti nella foto di Labbruzzo, il primo e l’ultimo sono di particolare rilievo per il presente volume in quanto del primo in questo febbraio se ne ricorda il ventennale della scomparsa, e del secondo la presente dotta, pregevole prefazione. Ma non solo. Ernst Jünger compare anche nella medaglia in quarta di copertina quasi a emblema semantica del titolo. A lui l’Autore dedica più di un canonico spazio nel volume, decantandone le qualità di uomo di autentico stile. Un uomo libero, un entomologo illustre, un poeta, un maestro di vita e di pensiero del quale il Romano confessa parlando del suo soggiorno palermitano, di farlo quasi con timore reverenziale giacché ritenuto “nel tempo senza tempo…fra i grandi scrittori e interpreti privilegiati del Novecento”. Infine, quasi come una postfazione, il puntuale saggio di Maria Patrizia Allotta. Un saggio che appare come un piccolo “pantheon” che racchiude tutte le attività saggistiche di Tommaso Romano nel suo cammino sullo studio della Biografia come scienza, come da lui definita, avente lo scopo di ricostruire tramite il racconto della vita di un “illustre”, il processo socio-politico-antropologico della società in cui è vissuto. Un “pantheon” dove in “consecutio” di tempo si snodano gli eccellenti saggi che vanno dalla “Collezione del Mosaicosmo” ai volumi “Luce del pensiero”, da “Centodestre…” a quello di “Antimoderni e critici della modernità in Sicilia...” fino, nel suo ultimo incarico istituzionale, alla sublimale ideazione e realizzazione dell’Archivio Biografico Comunale di Palermo. Un percorso, conclude l’Allotta, da dove traspare l’”irripetibilità del singolo”, giacché ogni uomo, nella teoria romaniana, è una singola e irripetibile tessera nel “Mosaico cosmico”. Affermazione quanto mai attuale nel momento in cui in Cina recentemente è stata clonata una scimmietta. Riproduzione contro natura di laboratorio che sottolinea quanto sia impossibile la clonazione dell’anima. A conclusione di queste note sulle biografie da medaglia, la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, di come e di quanto l’uomo abbia bisogna della memoria giacché in fondo, la memoria non è che un mezzo per colloquiare col passato. E Tommaso Romano lo fa ancora una volta con equilibrio ed eleganza trattandosi nello specifico di uno spaccato della cultura di una parte troppo spesso data all’ostracismo da una “intellighenzia” prevaricatrice e ottusa. E questo volume ne rende giustizia poiché i valori nella loro accezione più nobile, sono universali e vivono “nel tempo…senza tempo”.

da: "Il Settimanale di Bagheria" n. 780, 25 Marzo 2018